Previdenza: novità previste dalla legge di Bilancio 2021

AG Servizi
4 min readNov 17, 2020

Sta prendendo pian piano forma la Legge di Bilancio 2021, e già si susseguono le anticipazioni. Vediamo in questa sede brevemente alcune novità che potrebbero essere previste per il nuovo anno in materia pensionistica.

Proroga di Opzione Donna

La prima novità prevista dalla Legge di Bilancio 2021 in materia previdenziale riguarda Opzione Donna, ossia la forma di pensione anticipata rivolta alle lavoratrici che hanno determinati requisiti. La misura viene prorogata anche per tutto il 2021.

I requisiti non son cambiati rispetto alle edizioni precedenti, e cioè, per poter andare in pensione anticipatamente con questa modalità è necessario che la lavoratrice abbia maturato 35 anni di contributi ed abbia raggiunto il requisito anagrafico di 58 anni per le lavoratrici dipendenti e 59 anni per le lavoratrici autonome.

Questi requisiti devono essere raggiunti alla data del 31 Dicembre 2020.

Nel 2021 non cambieranno neppure le c.d. finestre mobili, cioè quel periodo che si trova tra il raggiungimento dei requisiti ed il pensionamento effettivo: così per le lavoratrici dipendenti resta la finestra di 12 mesi, mentre per le lavoratrici autonome la finestra resta a 18 mesi. In questo periodo si può comunque continuare a lavorare.

Sempre in relazione alla misura di Opzione Donna viene aggiornata la data della presentazione della domanda per le lavoratrici del settore scolastico e del comparto dell’alta formazione artistica e musicale che, se decidessero di andare in pensione con questa modalità, dovrebbero presentare la domanda entro il 28 Febbraio 2021.

Resta purtroppo inalterato, anche per il 2021, il meccanismo di calcolo dell’importo della pensione con Opzione Donna, che è sostanzialmente più svantaggioso di circa il 25%-35% rispetto alla pensione “tradizionale”, perchè il calcolo viene effettuato totalmente con il sistema contributivo.

Certo, bisogna valutare che tutti i periodi di contribuzione, compresi quelli figurativi, vengono presi in considerazione per raggiungere i requisiti.

Proroga dell’Ape Sociale e nuova categoria di beneficiari

Altrà novità prevista nella Legge di Bilancio 2021 riguarda l’Ape Sociale, anche se a dire il vero qui le novità sono in realtà due.

Questa misura non è una vera e propria forma pensionistica ma più che altro una sorta di indennità che viene fornita mensilmente a chi possiede determinati requisiti fino al raggiungimento della pensione (anticipata o di vecchiaia). L’importo fornito sarà uguale a quello dell’ assegno pensionistico calcolato al momento della domanda, fino ad un massimo di 1500 euro, sarà erogato per 12 mesi ogni anno (non è cioè prevista la tredicesima mensilità), senza la possibilità di ricevere rivalutazioni o integrazioni al minimo.

Possono accedere a questa prestazione i disoccupati di lungo corso, i caregiver, i lavoratori addetti a mansioni gravose ed i lavoratori con un grado di riduzione della capacità lavorativa di almeno il 74%.

E’ inoltre necessario che questi lavoratori abbiano almeno 63 anni di età e almeno 30 anni di contributi.

Le novità previste dalla manovra finanziaria 2021 riguardanti l’Ape Sociale sono sia la possibilità di accedere a questa misura anche nel 2021, della quale si parla da tempo, ma anche l’inclusione tra i beneficiari anche dei disoccupati che non hanno beneficiato della prestazione di disoccupazione per carenza del requisito assicurativo e contributivo.

Blocco della Rivalutazione Piena delle Pensioni

Un’altra novità che dovrebbe essere compresa nella Legge di Bilancio 2021 riguarda il blocco della rivalutazione piena delle pensioni che proroga fino al 2022 il meccanismo calmierato della rivalutazione dell’assegno, prevedendo che dal 1° Gennaio 2023 si possa tornare alla rivalutazione piena.

Per rivalutazione delle pensioni si intende l’adeguamento dell’importo dell’assegno pensionistico al costo della vita come stabilito dall’ Istat.

Il senso del rinvio è quello di far sì che non ci sia una perdita del potere di acquisto per i pensionati.

In base alla variazione dei prezzi dei beni di consumo, di anno in anno la pensione deve essere ricalcolata; ma non tutte le pensioni vengono ricalcolate alle stesso modo, infatti, soltanto le pensioni più basse ottengono un adeguamento del 100%, mentre la percentuale scende all’aumentare della pensione fino a colpire più duramente gli assegni pensionistici più elevati.

Contributi per lavoratori con contratti part-time verticale ciclico

Infine un’altra novità in materia pensionistica riguarda la possibilità di poter fornire ai lavoratori con contratto parti time verticale ciclico una rivalutazione contributiva che conteggia non soltanto i periodi effettivi di lavoro (spesso legato a specifiche settimane del mese), ma un riconoscimento pieno dei contributi dei periodi di lavoro.

In sostanza, vi sarebbe l’intenzione di considerare utile ai fini del raggiungimento dei requisiti pensionistici l’intera durata dei contratti di lavoro, compresi anche i periodi non interamente lavorati.

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