Libretto di famiglia

AG Servizi
2 min readJan 6, 2023

Con l’approvazione dell’ultima Manovra sono state ampliate dal governo le possibilità di utilizzo del cosiddetto libretto di famiglia, un mezzo che, introdotto per la prima volta nel 2017, si pone l’obiettivo di disciplinare le prestazioni di lavoro occasionale. Tale strumento, precisa l’Inps, può essere usato “dai soggetti che vogliano intraprendere attività lavorative in modo sporadico e saltuario”.

Si tratta in sostanza di un libretto nominativo prefinanziato, composto da buoni del valore nominale di 10 euro che si possono utilizzare per retribuire attività lavorative di durata inferiore a un’ora. Tale strumento, che viene erogato dall’Inps, può essere ricaricato con versamenti effettuati tramite F24 modello Elide e con causale Lifa, oppure attraverso il “Portale dei pagamenti” dell’Istituto nazionale di previdenza sociale. Il libretto, ovviamente, è rivolto a persone fisiche che non esercitino attività professionali o di impresa.

Vi sono tuttavia dei parametri annuali specifici da rispettare per ambo le parti. Ogni prestatore può elargire alla totalità degli utilizzatori compensi per un importo massimo di 5mila euro in 12 mesi. Ogni utilizzatore invece può percepire, con riferimento alla totalità dei prestatori, compensi per un valore complessivo massimo di 10mila euro l’anno. Qualora tali buoni siano elargiti dal prestatore in favore dello stesso utilizzatore, il tetto annuale degli importi complessivi scende fino a 2.500 euro. Appurato ciò, non è concesso poter ricorrere al libretto di famiglia qualora sia già in atto un rapporto di lavoro subordinato o di collaborazione continuativa tra le parti contraenti, o nel caso in cui questo rapporto si sia interrotto da meno di sei mesi.

Come anticipato, ogni buono ha valore complessivo nominale di 10 euro: di questi 8 formano il compenso vero e proprio, 1,65 sono destinati alla contribuzione Ivs alla Gestione Separata, 0,25 costituiscono il premio assicurativo Inail, e 0,10 il finanziamento degli oneri gestionali.

Solo alcune specifiche attività possono essere remunerate tramite tale strumento: si tratta, come previsto dalla legge, di piccoli lavori domestici (tra cui anche quelli di giardinaggio e di pulizia/manutenzione), assistenza domiciliare a bambini o persone anziane, ammalate o con disabilità, e insegnamento supplementare privato.

È l’Inps a rilasciare il libretto: per ottenerlo sia il prestatore che l’utilizzatore devono accedere al portale e registrarsi alla piattaforma dedicata al servizio. La registrazione e l’invio dei dati relativi alla prestazione lavorativa possono essere effettuati anche appoggiandosi a Contact Center oppure tramite patronati o intermediari abilitati e in possesso di delega.

Entro il terzo giorno del mese successivo alla conclusione della prestazione, l’utilizzatore ha l’obbligo di comunicare all’Inps i dati identificativi del prestatore, il compenso pattuito, il luogo di svolgimento e la durata della prestazione, l’ambito di svolgimento ed eventuali ulteriori informazioni necessarie a definire la natura del rapporto lavorativo. Entro il giorno 15 del mese successivo alla prestazione, infine, l’Istituto deve erogare i compensi pattuiti al momento della registrazione.

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